C’era una volta: Dal 1902 le candele tra passione, tradizione e innovazione
Era il 1902 quando Giuseppe Bianchi, dipendente di una cereria di Milano, decise di rilevare uno stabilimento di produzione a Varese che, da quel momento, divenne Cereria Bianchi.
La prima storica sede fu in pieno centro, in via Manzoni. A quei tempi, l’arte di produrre candele era ben diversa da oggi. La procedura, infatti, era interamente manuale ed effettuata tramite la tecnica ad “immersione”, che richiedeva uno sforzo umano notevole a fronte di una certa pericolosità.
In quella fase iniziale del XX secolo due erano gli utilizzi principali delle candele: illuminazione, specie per chi se le poteva permettere e, soprattutto, cerimonie liturgiche. Quest’ultimo settore, in un Paese a forte vocazione religiosa, ha avuto da subito un forte riscontro, al punto che già nel 1908 la Cereria Bianchi fu riconosciuta come fornitore pontificio e venne insignita dello stemma di “Cereria Vaticana”.
L’investitura non era facile, e richiedeva il rispetto di requisiti molto selettivi. In altre parole, era una certificazione di qualità “ante litteram”.
Già a partire dagli anni’60 del secolo scorso, la candela iniziava ad evolversi in oggetto d’arredo. Eravamo lontani dal concetto attuale di Home Design, ma di certo avevamo capito la potenzialità dei nostri prodotti anche in termini estetici.
Questo primo approccio avrebbe trovato, qualche decennio più in là, il suo sbocco naturale e commerciale nella linea Home Dècor.